lunedì 17 ottobre 2016

Retrenchment.

Questo sarà sicuramente il mantra del periodo (suggeritomi da un amico, molto più saggio di quanto sia riuscita ad esserlo io in queste settimane).
Negli ultimi tempi la mia vita è cambiata parecchio e troppo in fretta. Una giostra impazzita. Mi sono ritrovata, di colpo, con tremila cose da gestire contemporaneamente (alcune delle quali totalmente nuove per me), con il tempo che mi sembrava sempre troppo poco e con il nervosismo che aumentava proporzionalmente alle energie che si assottigliavano.
Probabilmente il senso di delusione e frustrazione di questi giorni è stato il modo con cui la vita ha cercato di farmi capire che stavo tirando troppo la corda. L’impegno, la passione e la buona volontà sono cose belle e lodevoli, ma devo accettare serenamente l’idea che non sono Wonder Woman e che non posso passare il mio tempo solo correndo dietro agli impegni, dimenticandomi di me stessa, delle mie esigenze, dei miei hobby e di quello che mi fa stare bene, perché prima o poi rischio di crollare. Non è un reato, una volta, sentirsi stanche, avere mal di testa o semplicemente avere voglia di fare altro. 
In questa nuova fase della mia vita devo necessariamente riorganizzare le priorità, senza sentirmi in colpa laddove non arrivo con il tempo o con le forze.  Precedenza alle cose di cui, che mi piaccia o no, non posso fare a meno. Le altre andranno in coda, compatibilmente col tempo e con le energie che mi resteranno.

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