sabato 31 dicembre 2016

Le origini del Capodanno.

Siamo arrivati all’ultimo giorno dell’anno e ci stiamo preparando, ciascuno a suo modo, per dare il via ai festeggiamenti allo scoccare della mezzanotte. Mi sono chiesta però da dove derivasse questa tradizione popolare, che accomuna credenti e non credenti.




Pare che il Capodanno abbia le sue origini in Mesopotamia, nel II millennio a.C. I Mesopotamici credevano che l'universo fosse nato dopo una violenta lotta fra il loro dio Marduk e la dea del caos Tiamat. La vittoria andò a Marduk, il quale, con la forza, impose l'ordine sul caos. Ogni anno la sua impresa era commemorata all'arrivo delle piogge portatrici di vita. Dato che il re rappresentava l'ordine, per circa undici giorni egli si ritirava, e la popolazione ricreava il caos bevendo, permettendo agli schiavi di insultare i padroni e commettendo atti immorali. Per quella particolare occasione, tutti gli dei babilonesi erano portati in città e partecipavano ad una solenne processione, per aiutare Marduk a vincere la battaglia contro Tiamat. La grande battaglia veniva rivissuta attraverso la lettura pubblica dell'Enuma Elish, l'epopea della creazione che ne narrava la storia. In quelle occasioni era normale assistere a riti di esorcismo e altre usanze esoteriche nel tentativo di scacciare gli spiriti maligni che turbavano l'armonia.



Si trovano cenni della celebrazione del Capodanno anche tra gli antichi Egizi. Qui la protagonista diventava Hathor, la dea dell'amore e della gioia, della musica e della danza. Divenuta in seguito la regina dei morti, aiutava questi ultimi a raggiungere il cielo con una scala. Il giorno di Capodanno era l'anniversario della sua nascita, celebrata con grandi feste. Prima dell'alba le sacerdotesse portavano fuori sulla terrazza l'immagine di Hathor per esporla ai raggi del sole nascente. Il tripudio che seguiva era un pretesto per darsi ad una vera e propria orgia, e il giorno si concludeva fra canti e vino.



Tanti anni fa il Capodanno tradizionalmente non cadeva nel passaggio tra il 31 dicembre e il 1° gennaio: queste date derivano dal calendario giuliano, adottato nel 46 a.C. da Giulio Cesare, dal quale prende il nome. Il calendario giuliano riprende e modifica il calendario egizio, e una delle modifiche è l’adozione del 1° gennaio come inizio dell’anno, mentre in precedenza cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito dal calendario gregoriano, entrato in vigore con la bolla papale Inter Gravissimas di Papa Gregorio XIII, dal quale prende il nome. Il calendario gregoriano compensa lo scarto tra anno solare e anno del calendario adottando l’anno bisestile ogni quattro anni. L’adozione del 1°gennaio come data di Capodanno si deve quindi ai Romani, ma in precedenza non era così, come non lo è oggi per tanti popoli.


Nel resto del mondo sono ancora tante le date utilizzate come inizio: l’esempio più famoso è il calendario cinese, che non inizia in un giorno preciso bensì nel giorno della seconda luna piena dopo il 21 dicembre (solstizio d’inverno), e quindi in un giorno compreso tra il 21 gennaio e il 21 febbraio. Il capodanno islamico si festeggia invece tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, nel primo giorno del mese di Muharram. Una variante è in Iran, dove l’inizio dell’anno coincide con l’equinozio di primavera. Procedendo con i mesi dell’anno, nel sud est asiatico sono diversi i paesi che festeggiano tra il 13 e il 15 aprile. C’è chi festeggia ancora in concomitanza con il capodanno Inca: la festa Mapuche cade il 24 giugno. Dopo l’estate è il turno del capodanno ebraico, che si festeggia a settembre, così come quello etiopico, per poi concludere con il capodanno indù, che si festeggia a metà novembre.


venerdì 30 dicembre 2016

La Ninja Gatta.


Stamattina un amico mi ha mandato questa immagine (simbolo di Windows 10) e, guardandola, ho pensato che mi rappresenta…
Rappresenta la mia situazione attuale e soprattutto come mi sento io in questi giorni, a seguito di una settimana brutta e difficile.
Rappresenta la fine del mio 2016 e l’inizio del mio 2017…un anno che non so che piega prenderà perché c’è più di una situazione potenzialmente esplosiva…
 …ma, qualunque cosa accada, il Ninja Gatto, anzi lA Ninja GattA, sarà il mio mantra in versione iconica perché, non mi stanco mai di ripeterlo, “chi si ferma è perduto”.

martedì 27 dicembre 2016

Guerriera.


In ogni donna è nascosta una guerriera, dicono, e sicuramente è così. Forse perché la vita non è facile per nessuno, ma per noi donne lo è ancora meno.
Ho imparato a contare solo sulle mie forze e so che in un modo o nell’altro ce la faccio sempre, anche quando penso di non farcela, anche quando questo mondo mi fa schifo, quando mi guardo intorno e non ci trovo nulla dei miei valori. Eppure stamattina, di fronte a quella situazione tanto inaspettata quanto umiliante e spiacevole, mi sono ritrovata a pensare che per un attimo, solo per un attimo, avrei voluto togliermi quella corazza ed essere semplicemente una principessa, come quella delle favole...perdermi in un abbraccio di quelli che ti fanno dimenticare il tempo e lo spazio e che riescono ad asciugare qualunque lacrima... 

...ma la principessa sta nelle favole, nella realtà c’è la guerriera. Con l’armatura ora meno lucente e più ammaccata, ma pur sempre una guerriera.


sabato 24 dicembre 2016

La Gioconda.


Ieri sera, a fine concerto, mi si è avvicinato un signore del pubblico dicendomi una cosa che mi ha parecchio sorpresa. Secondo lui quando canto avrei un sorriso che trasmette l’amore per la musica ma che ha qualcosa di enigmatico…come la Gioconda.

In 7 anni di attività corale (festeggiati proprio ieri) e in più di 30 di vita, davvero nessuno mi aveva mai paragonata alla Gioconda…

giovedì 22 dicembre 2016

La prova di coraggio.

Non avrei mai pensato che nello studio dove lavoro, per essere considerata a tutti gli effetti parte dello staff, avrei dovuto superare una specie di “prova di coraggio”. Nella fattispecie: sollevare da terra un bottiglione da 20 litri d’acqua (quindi 20 kg di peso), ruotarlo fino a capovolgerlo e inserirlo a testa in giù nella macchina erogatrice senza allagare tutta la stanza. Il tutto con due uomini (il mio capo e il mio collega) che mi guardavano con l’aria saccentella e divertita di chi sta pensando: “non è roba da femmine, non ce la farà mai”. Quegli sguardi hanno avuto su di me l'effetto di un fazzoletto rosso davanti a un toro, nonostante da fuori non trasparisse nulla, mandando in cantina la mia metà mite e pacifica e svegliando quella orgogliosa e testarda. Risultato: 20 kg sollevati in pochi secondi e bottiglione ruotato e perfettamente collocato, senza far fuoriuscire neanche una goccia, sotto gli sguardi increduli e sbigottiti di quei due, costretti ad ammettere non solo di avermi sottovalutata ma anche di aver fatto un disastro la prima volta, facendo schizzare e colare acqua ovunque, a differenza mia. Altro che il "se non ce la fai, lo faccio io", di pochi istanti prima. Ovviamente mi piace che un uomo sia gentile e si offra di aiutarmi, ma non che mi tratti come una bambolina di cristallo solo per rimarcare la sua superiorità a livello di forza fisica. Per me quella non è cavalleria, è arroganza...e potevo perdermi un'occasione così ghiotta per dimostrare a quei due che una donna, se vuole, trova il modo per fare qualsiasi cosa? ;)

lunedì 5 dicembre 2016

Sliding doors

Se la serratura della porta non si fosse inceppata e non avessi impiegato un po’ di tempo in più per chiuderla, non so cosa mi sarebbe successo…un po’ come Helen, la protagonista di questo film di qualche anno fa.
Continuo a vedermi davanti agli occhi quei fari, quella macchina che sgomma a tutta velocità e quell’uomo che, pur vedendomi cadere dallo specchio retrovisore, non si è nemmeno fermato per accertarsi che stessi bene.
Se fossi uscita dallo studio solo pochi secondi prima, se mi fossi trovata appena qualche centimetro più avanti, quella macchina mi avrebbe travolta in pieno e, alla velocità a cui andava, non credo che ora sarei qui a raccontarlo...

giovedì 1 dicembre 2016

I genitori.

Una madre e un padre che, insieme, in due, non riescono a gestire una bambina di 5 anni. Bambina che, per la cronaca, non sta subendo atroci torture, ma dovrebbe semplicemente stare buona e tranquilla il tempo di farsi fare qualche foto. Tutto qua. Nulla di doloroso, cruento, spaventoso…nulla che giustifichi oltre mezz’ora di pianti, strilli (tali da non riuscire a lavorare in nessun punto dello studio), calci e reazioni isteriche…nonostante i millemila tentativi di rabbonirla con carezze, caramelle, giochini vari. E, per favore, non tiriamo fuori la solita solfa del figlio unico, che sembra quasi prassi che debba essere capriccioso, viziato e maleducato.

“Io i bambini non li sopporto”, è esploso un collega.
Io invece, di certi bambini, non sopporto i genitori. 

lunedì 28 novembre 2016

Il calendario della gentilezza.

Essere gentili è sempre una bella cosa, che sia con un familiare, un amico, un collega, uno sconosciuto per strada…ma anche con noi stessi, non lo dimentichiamo. Da qualche giorno gira su Twitter (ma anche su altri social) con l'hashtag #siigentile questa sorta di “calendario dell’Avvento”, con 25 piccoli spunti (dal 1°dicembre fino a Natale) per fare qualcosa di carino per se stessi e per gli altri. Va da sé che la cosa non dovrebbe esaurirsi col Natale, ma diventare il più possibile uno stile di vita…
A me è sembrata un’idea carina, ed ho pensato di condividerla con voi.


1 dicembre: Condividi questo calendario e incoraggia gli altri a praticare atti di gentilezza

2 dicembre: Sorprendi un amico con la sua barretta di cioccolato preferita


3 dicembre: Quando fai la spesa compra qualche prodotto in più e donalo in beneficenza


4 dicembre: Fai qualcosa di carino per te stesso, che ti faccia ridere


5 dicembre: Sorridi a chiunque oggi, compresi gli estranei


6 dicembre: Offriti di svolgere una commissione per qualcuno che ha bisogno di una mano


7 dicembre: Iscriviti al registro di donatori di organi


8 dicembre: Scrivi un complimento a tre persone


9 dicembre: Scrivi un messaggio positivo su un post-it e attaccalo su uno specchio pubblico o al lavoro


10 dicembre: Concedi a qualcuno la tua piena attenzione: poggia il tuo smartphone e ascolta davvero


11 dicembre: Fai qualcosa di carino per te stessa: una passeggiata rilassante immersa nella natura


12 dicembre: Lascia che qualcuno ti superi nella fila del traffico o di un negozio


13 dicembre: Condividi post positivi sulla tua bacheca social


14 dicembre: Perdona qualcuno verso il quale covi rancore


15 dicembre: Scrivi e invia un grazie a un professore, un amico o a qualcuno che ami


16 dicembre: Sii quello che trasforma una conversazione negativa o un gossip in qualcosa di positivo


17 dicembre: Sorridi e di’ grazie a chi ti offrirà un servizio


18 dicembre: Fai qualcosa di carino per te stesso: danza per casa ascoltando la tua canzone preferita


19 dicembre: Sii positiva per tutto il giorno, di’ solo cose carine a te stessa e agli altri


20 dicembre: Prenditi del tempo per apprezzare qualcuno


21 dicembre: Scrivi e lascia un messaggio carino che possa essere trovato da qualcuno che ami


22 dicembre: Rallegra qualcuno, visita un parente solo o un vicino, anche solo per dire ciao


23 dicembre: Compra un biglietto della lotteria e dallo a un amico, una persona cara o un estraneo


24 dicembre: Metti qualche soldo in una cassetta della beneficenza


25 dicembre: Fai qualcosa di carino per te stesso: trascorri un meraviglioso Natale e ricordati che sei meraviglioso

mercoledì 23 novembre 2016

L'ho fatto.

Ho SCELTO di non andare. Per la prima volta non sono stata costretta dal lavoro ma l'ho proprio deciso io perchè non ne avevo voglia. Questa è la verità. 
E' sfiancante stare a discutere, da piú di un anno, sempre sullo stesso argomento, soprattutto se dall'altra parte non c'è la sensibilitá di capire che ci sono sfere della vita altrui in cui non si ha il diritto di mettere bocca. E' facile giudicare senza conoscere la situazione e seminare zizzania, invece di cercare  di costruire la pace. Per tutto questo tempo ho cercato di costruirla io, perdonando episodi passati e comportandomi con gentilezza e cordialità nei confronti di questa persona, ma non si può costruire la pace con qualcuno che ha deliberatamente deciso di farti la guerra, non perdendo occasione per comportarsi con aggressivitá e cattiveria. Non le farò la guerra a mia volta, innanzitutto perché non ho intenzione di abbassarmi al suo livello e poi perché il mio tempo preferisco impiegarlo in modo più sano e costruttivo che in stupidi attacchi ad una persona che non merita neanche la mia attenzione. Una cosa è certa però: la mia "amicizia" (qui intesa solo nel senso di buona predisposizione d'animo) se l'è definitivamente giocata. 

lunedì 21 novembre 2016

Stalker.

Se rifiuto OGNI tua chiamata, sia sul fisso che sul cellulare…
Se blocco tutti, e dico tutti, i tremila numeri diversi con cui cerchi di chiamarmi a tutte le ore del giorno…

…possibile che non ti sfiori neanche lontanamente il dubbio che io voglia essere lasciata in pace??


lunedì 14 novembre 2016

Cose che non vorresti mai sentire #2

Il tuo capo che, mandando a te e ai tuoi colleghi la scaletta e le disposizioni per un imminente corso di aggiornamento in trasferta (due giorni e una notte), per la serata e notte inserisce espressamente nel programma la dicitura “cena + drinks” (notare la s).

Non solo: nel caso non fosse abbastanza chiaro il concetto, nell’elenco delle cose da portare compare: “vi consiglio di portare una grande bottiglia d’acqua per dopo i drinks”.

Qualcosa mi dice che il tipo in questione abbia brutte intenzioni…e che mi restino due sole opzioni:

  1. Lanciarmi in questa folle serata di movida romana con superalcolici a gogo, affrontando la seconda giornata di corso con i postumi di una sbronza solenne (visto che l’alcool non lo reggo per niente) e prendendomi i più pesanti insulti del mio stomaco, che già in questi giorni lotta con un po’ di gastrite (credo), per la quale, come tutti sanno, l’alcool è un toccasana…
  2. Vincere il premio di Miss Simpatia dichiarando qualcosa tipo “io sono astemia” (anche se non è vero) e ordinare un succo di frutta mentre tutti tracannano Long Island, Angelo Azzurro, Mojito, Cuba Libre etc., salvaguardando almeno il mio fegato e il mio stomaco ed evitando di terminare la serata cantando tutta la Traviata in piedi su un tavolo…
Insomma, per la serie “comunque vada sarà un successo”. 

domenica 13 novembre 2016

Non di solo pane.

Stamattina, in chiesa. Squilla il cellulare della signora seduta dietro di me, con una suoneria in stile “Ufo Robot”.

Pronto?! Wè Sandro (che immagino fosse il figlio o il nipote), sto in chiesa, non posso parlare…Senti, allora vieni oggi a pranzo?... Ti ho fatto il ragù…Te l’ho fatto proprio come piace a te, così ti ci puoi fare anche la scarpetta…

Al catechismo non mi avevano mai spiegato che all’evangelico “non di solo pane vive l’uomo” seguisse “ma anche del ragù per fare la scarpetta”.


lunedì 31 ottobre 2016

Solidarietà femminile.

“Ma ti sei messa il fondotinta bianco?”
“Bianco?? No, perché?”
“Perché sei cadaverica”

Ok, visto che già di mio ho la pelle color mozzarella e che in questi giorni non sprizzo proprio salute da tutti i pori (per usare un eufemismo), forse un po’ di blush  lo potevo mettere, per darmi un aspetto almeno vagamente antropomorfo…

…ma, al di là di questo, è bello sapere che quando stai a malapena cominciando a uscire da una settimana di influenza e ti senti debole e stanca come se fossi andata nei campi a zappare, quando ti guardi allo specchio e già ti vedi brutta, sbattuta, con certe occhiaie che altro che correttore, ci vorrebbe proprio lo stucco, il naso rosso e spellato e una faccia da morta in tema con l’imminente Halloween…ecco, è proprio allora che c’è sempre una qualche altra donna in grado di dare il colpo di grazia a quello che resta della tua autostima, con buona pace della tanto decantata quanto inesistente “solidarietà femminile”. 

domenica 30 ottobre 2016

Il mio Pandora.

Non potevo non dedicare un post ad uno dei miei grandi amori…il mio bracciale Pandora!
Dopo aver passato anni a guardare con gli occhi a cuoricino quelli delle mie amiche/conoscenti o quelli in tv o nelle vetrine delle gioiellerie, due anni fa mi è stato regalato…e da allora l’amore è diventato ancora più grande!! Fosse per me, lo indosserei tutti i giorni ma al lavoro evito di metterlo perché ho paura che si possa rovinare…così lo tengo lì, pronto per tutte quelle occasioni in cui posso indossarlo senza rischiare di danneggiarlo. Nel frattempo ovviamente lo faccio crescere, piano piano…e compatibilmente col budget!

Mostrarvi i charm che possiedo (finora) è un modo indiretto per raccontarvi qualcosa di me e dei miei gusti. Sono stati tutti (tranne 2) scelti da me, ovviamente con un preciso criterio (è così che si compone un Pandora). Ogni charm viene scelto perchè rappresenta qualcosa per quella persona: 



 Il pacchetto regalo e la murrina coi cuoricini rossi sono i due charm che non ho scelto io. Non so se li avrei scelti, ma ora che ce li ho mi piacciono molto, anche perché mi ricordano sempre che questo bracciale è un regalo, fattomi con amore dai miei genitori.


Home sweet home. Rappresenta la mia casa, la mia famiglia. Il porto sicuro in cui so che troverò sempre un rifugio.



 Potevano mancare la notina musicale e la chiave di sol nel bracciale di una persona che non vive senza musica?


 La sfera rossa in pavè, bellissima e luminosissima, mi fa pensare all’amore, in tutte le sue forme…


 L’Union Jack. Rappresenta Londra (ovviamente!), una città che sogno da sempre di visitare, prima o poi.

La geisha. Mi ricorda un libro, letto un po’ di anni fa, che mi è piaciuto moltissimo.

La giostra. Mi sono sempre piaciute le giostre “per adulti”, quelle bellissime che si trovano in Francia, Germania, Austria…Un modo per tornare bambini, il tempo di un giro su quella pedana rotante…


 I guantini. Io non sono freddolosa. Di più. Ho sempre le mani e i piedi freddi, anche d’estate. Brrrrrr



 La carrozza di Cenerentola e il vestito di Belle. Questi sono i due charm più preziosi che ho (finora). Appartengono ad un’edizione limitata Disney e li ho dovuti acquistare in America perché qui in Italia non erano in vendita. Rappresentano le mie due fiabe Disney preferite che ho visto, rivisto, stravisto non so quante volte *_*


 Ed ecco l’anteprima dei charm che usciranno per Natale. Mi sono innamorata all’istante dell’albero di Natale e del Babbo Natale sulla slitta!!! Ovviamente restiamo con i piedi per terra e aspettiamo di conoscere i prezzi (che non sono ancora stati svelati). Speriamo che almeno uno dei due sia accessibile per il mio budget! 

giovedì 27 ottobre 2016

E se lo dice lui!



“Non dimenticatevi poi che siete il segno Zodiacale più soggetto ai malanni di stagione, dunque riguardarsi è quasi d’obbligo”.

Andiamo bene! Sono pure il segno più cagionevole dello zodiaco! Che amarezza…

A parte gli scherzi, finalmente sono riuscita a concedermi un pomeriggio di sosta, il primo da quando mi sono ammalata. In teoria avrei avuto un paio di cose da fare, ma ho deciso di rimandarle a quando starò meglio…anche perchè non è stato facile lavorare e portarmi a spasso come se niente fosse i vari sintomi tipo febbre, mal di gola, raffreddore, mal di testa, spossatezza etc.
Dopo una settimana così sono proprio ko….quindi, escludendo il lavoro, le altre cose che restano da fare le farò poco alla volta, appena sarò un po’ meno zombie, senza fretta.
Lo dice pure il mio oroscopo di questa settimana, con tanto di citazione (e se lo dice lui! XD):

“La fretta è del diavolo. La lentezza è di Dio”. (Henry Louis Mencken)

martedì 25 ottobre 2016

Teorie mediche.

È incredibile come, in meno di 24h dall’inizio del mio raffreddore (ieri avevo solo un gran mal di gola, ma il raffreddore no) io abbia già sentito diverse “teorie mediche” a riguardo.
Nell’ordine:
1)      Il mal di gola (e raffreddore) si cura col freddo perché il freddo uccide i batteri e ne impedisce il moltiplicarsi. Quindi via libera ai gelati! (Questa almeno è piacevole XD);
2)      Queste sindromi parainfluenzali si curano con le cose piccanti, quindi “stasera mangia un sacco di peperoncino e pepe nero. Vedrai che stanotte sudi tantissimo, ma domani stai meglio”. (Se non mi viene la gastrite…);
3)      “La parola d’ordine è: depurarsi. Digiuna per 24h, bevi solo acqua e spremute d’arancia, così elimini le tossine, ma mi raccomando non mangiare niente!” (e, siccome non mi bastano la tosse, il naso che gocciola e gli starnuti, non mi faccio mancare neanche un bel calo ipoglicemico).

   Senza offesa per nessuno, io mi sa che intanto mi sparo una bella aspirina e aspetto che il mio sistema immunitario si svegli dal letargo. 

lunedì 24 ottobre 2016

Come un puntaspilli.

Ovviamente dovevo “festeggiare” il 100° concerto col mio coro con la piacevole sensazione che la mia gola si sia trasformata in un puntaspilli, nonché prepararmi ad una settimana di lavoro (che già di suo sarà di fuoco) ulteriormente complicata dai cosiddetti “malanni di stagione”.  

Ho sguinzagliato i vari spray, caramelle balsamiche, erisimo, propoli, tisana allo zenzero e chi più ne ha più ne metta. Ora non mi resta che sperare che il mio sistema immunitario si muova a pietà e che almeno non mi venga la febbre (nel qual caso dovrei solo imbottirmi di Tachipirina, visto che a lavoro ci devo andare comunque).

Incrociamo le dita.



sabato 22 ottobre 2016

Cheesecake ai frutti di bosco.


Nonostante i dolci alla frutta non siano i miei preferiti (io sono una cioccolatista ad oltranza!), quella torta mi è sembrata più buona che mai. Lo era in assoluto, ovviamente, perché presa nella migliore pasticceria della mia città…ma lo era ancora di più perché sapeva di serenità. E’ stato un onomastico bello, semplice ma bello. Pieno di quelle piccole cose che poi piccole non sono, anche se spesso non ce ne rendiamo conto.
I miei ultimi due onomastici prima di questo erano stati tristi e pieni di preoccupazioni. La mia famiglia sembrava intrappolata in un tunnel senza via d’uscita…invece per fortuna una via d’uscita c’è sempre, anche quando fatichiamo un po’ (o un po’ tanto) a trovarla.
Ci sto pensando parecchio in questi giorni…
Torno indietro con la memoria ad un anno fa…ed anche una cheesecake ai frutti di bosco mi sembra un miracolo. 

martedì 18 ottobre 2016

Decompressione.

È incredibile quanto avessi bisogno di un pomeriggio così: senza impegni, senza corse. Io, i miei hobby e una buonissima tisana che sto provando in questo periodo. Ho approfittato di questo pomeriggio di totale ozio (ebbene si!) dovuto ad una imprevista congiunzione astrale (“ferie forzate” dal lavoro, assenza di altri impegni, o comunque nulla che non potesse aspettare domani) per dedicarmi un pochino a me stessa ed a qualcosa che avevo in mente di fare da un po’ di tempo.

Ma andiamo in ordine. Innanzitutto ho aggiornato la pagina “Chi sono” del mio blog, dove c’è un test che avevo trovato tanto tempo fa sul blog di una mia amica. Un modo informale e leggero per raccontarvi qualche cosetta di me.

Poi ho intrapreso (anche se è più esatto dire “re-intrapreso”) una cosa che avevo iniziato anni fa e che poi (per una serie di motivazioni lunghe e poco piacevoli da spiegare) avevo accantonato. Riprovarci adesso (sempre compatibilmente col tempo che avrò a disposizione) è il mio modo per cercare di chiudere definitivamente con quella fase della mia vita, e sento che questa volta andrà bene.  

Risultato? Mi sento come se tutti i miei organi interni oggi stessero così…


lunedì 17 ottobre 2016

Retrenchment.

Questo sarà sicuramente il mantra del periodo (suggeritomi da un amico, molto più saggio di quanto sia riuscita ad esserlo io in queste settimane).
Negli ultimi tempi la mia vita è cambiata parecchio e troppo in fretta. Una giostra impazzita. Mi sono ritrovata, di colpo, con tremila cose da gestire contemporaneamente (alcune delle quali totalmente nuove per me), con il tempo che mi sembrava sempre troppo poco e con il nervosismo che aumentava proporzionalmente alle energie che si assottigliavano.
Probabilmente il senso di delusione e frustrazione di questi giorni è stato il modo con cui la vita ha cercato di farmi capire che stavo tirando troppo la corda. L’impegno, la passione e la buona volontà sono cose belle e lodevoli, ma devo accettare serenamente l’idea che non sono Wonder Woman e che non posso passare il mio tempo solo correndo dietro agli impegni, dimenticandomi di me stessa, delle mie esigenze, dei miei hobby e di quello che mi fa stare bene, perché prima o poi rischio di crollare. Non è un reato, una volta, sentirsi stanche, avere mal di testa o semplicemente avere voglia di fare altro. 
In questa nuova fase della mia vita devo necessariamente riorganizzare le priorità, senza sentirmi in colpa laddove non arrivo con il tempo o con le forze.  Precedenza alle cose di cui, che mi piaccia o no, non posso fare a meno. Le altre andranno in coda, compatibilmente col tempo e con le energie che mi resteranno.

sabato 15 ottobre 2016

Comunque vada.

Comunque vada sarà un (in)successo. No, non è il mantra della settimana (ci mancherebbe che io mi metta a portarmi sfiga da sola!!), ma solo quello che penso della decisione che ho appena preso, cioè di cominciare la settimana con una cosa che forse avrei dovuto fare anche prima. La verità, nonostante da fuori nessuno se ne sia accorto (meglio così!) è che quello che è successo mi ha delusa e ferita moltissimo ed ora tutto mi appare sotto un'altra luce. E' come se mi si fosse spezzato qualcosa dentro e non credo che nei confronti di questa persona potrò più tornare quella di prima.
Mi confronteró con lui, come è giusto che sia, ma sinceramente non mi aspetto nulla di buono...anzi mi sa che lunedì avrò bisogno di una doppia cioccolata calda fondente, con buona pace dei brufoletti che mi ritroveró.

martedì 11 ottobre 2016

Monadi.

"Non c’è consolazione né in paradiso né in terra. Soltanto noi, piccoli, solitari, 
che lottiamo, combattiamo uno contro l’altro. 
Io prego sempre per me stesso, solo per me stesso."
(Frank Underwood)


Quando, qualche settimana fa, un amico mi citò questa frase io gli dissi che non era così, che non è vero che siamo piccoli, soli e in lotta gli uni con gli altri. Ovviamente ci credevo davvero in quello che gli dissi, e una parte di me ci crede ancora. La mia parte migliore: quella solare, ottimista, con un’incrollabile fiducia nella vita e negli altri, nonostante tutto. 
Eppure stasera mi è tornata in mente proprio quella frase, che non potrebbe descrivere meglio il mio stato d’animo. E possiamo dare la “colpa” a questo tempo freddo e piovoso, o ad una giornata di forma fisica tutt’altro che ottimale…ma la verità è che, mai come oggi, penso che siamo soli. Tutti, nessuno escluso. Tante piccole “monadi” (per dirla con Leibniz). La comunicazione tra noi esseri umani non è altro che un miraggio, e l’incomprensione e l’incomunicabilità restano un triste quanto inesorabile dato di fatto. 

lunedì 10 ottobre 2016

Quello che siamo.

Due necrologi, uno di fianco all’altro. Uno, di un signore deceduto all’età di 104 anni, l’altro, di un ragazzo di 28 anni.
Io stavo pensando a questa giovane vita stroncata (chissà se da un incidente o da una malattia) e cercavo di immaginare quale inconsolabile dolore si provi a perdere un figlio, un fratello, un fidanzato, un amico di quell’età.
Una signora, accanto a me, mi ha detto: “Che vergogna. ‘Sto ragazzo è morto a 28 anni, e questo qui è vissuto fino a 104 anni. Non c’è giustizia”.

La solitudine ci mostra 
quello che dovremmo essere;
la società ci mostra quello che siamo.

(Robert Cecil)

giovedì 6 ottobre 2016

Quello che resta di queste settimane.

-Discorsi retorici in stile “3 moschettieri”, che già non condivido in linea teorica ma che francamente in questo momento mi fanno proprio l'effetto beffa;

-L'amara constatazione che tutti i miei sforzi (e ci vorrebbe un post a parte per elencarli tutti) non sono serviti assolutamente a nulla, se non ad aggiungere ulteriore stress e stanchezza a settimane già abbastanza pesanti;


-La stupida ingenuità di una persona che nelle cose non si risparmia, sacrificando se stessa per poi ritrovarsi in mano solo un gigantesco “chi me l’ha fatto fare";

-Un "Sii superiore" che mi ha fatto capire più cose di mille discorsi...;

-La conclusione che l'egoismo non è sempre un difetto;

-Una decisione da prendere, in maniera fredda e ponderata.

lunedì 3 ottobre 2016

Love is...

...e niente, quando mi prende l'attacco di melassa non c'è niente da fare (però tranquilli, mi passa in fretta ^_^). Non sono troppo carine queste immagini?